La crescia marchigiana è una delle specialità gastronomiche più rappresentative delle Marche, che si distingue per la sua saporita tradizione e il suo gusto unico. Sebbene spesso venga paragonata alla più conosciuta piadina romagnola, la crescia ha una sua identità ben definita che la rende una prelibatezza da provare assolutamente.
In questo articolo, esploreremo le principali differenze tra la crescia marchigiana e la piadina, e daremo qualche consiglio su come gustarla al meglio, per apprezzarne la sua bontà e autenticità.
Cos’è la crescia marchigiana
La crescia marchigiana è un pane sottile e morbido, tipico delle Marche, che viene cotto su una piastra di ferro chiamata “testo”. A differenza della piadina, che è più diffusa in Emilia Romagna, la crescia ha una consistenza più morbida e spugnosa e un sapore leggermente più delicato, pur mantenendo la stessa ricca tradizione gastronomica.
La crescia viene preparata con pochi ingredienti semplici, ma essenziali: farina, acqua, sale, strutto (o olio in alcune varianti moderne), e una leggera lievitazione che conferisce una consistenza soffice e leggera. La cottura avviene su una piastra calda, che conferisce alla crescia una leggera crosticina dorata, ma mantenendo l’interno morbido e alveolato.
Differenze tra crescia marchigiana e piadina
La piadina romagnola e la crescia marchigiana sono simili in molte caratteristiche, ma ci sono delle differenze fondamentali che ne definiscono l’unicità.
- Ingredienti: la piadina è tradizionalmente preparata con farina di grano e strutto, ma può essere preparata anche con olio d’oliva. La crescia, invece, include l’acqua e una maggiore presenza di strutto, che la rende più ricca e più morbida rispetto alla piadina;
- Impasto e consistenza: la crescia marchigiana ha un impasto più morbido e spugnoso, mentre la piadina risulta più croccante e meno soffice, con una consistenza che tende ad essere più secca;
- Cottura: un’altra differenza riguarda la cottura: mentre la piadina viene cotta in una padella o su una piastra, la crescia viene tradizionalmente cotta su un testo, un particolare strumento di ferro che dà alla crescia una cottura uniforme, rendendola più leggera e soffice;
- Forme e dimensioni: la piadina, tipicamente, ha una forma tonda e piatta, ed è più sottile rispetto alla crescia, che può essere più alta e può variare di dimensione, ma generalmente ha una larghezza maggiore.
Come gustarla
La crescia marchigiana è versatile e può essere gustata in vari modi, sia da sola che come accompagnamento a diversi piatti. Ecco alcune delle opzioni più gustose per assaporare questa deliziosa prelibatezza delle Marche.
1. Con salumi e formaggi: la combinazione classica per gustare la crescia è con salumi e formaggi tipici delle Marche, come il prosciutto di Carpegna, il salame e il formaggio di fossa. Puoi farcirla con queste prelibatezze per un pasto rustico e saporito, perfetto per una merenda o un pranzo informale.
2. Con verdure grigliate: per una versione più leggera e vegetariana, la crescia si abbina perfettamente con verdure grigliate, come zucchine, melanzane e peperoni. Puoi prepararla come una sorta di wrap o panino con un mix di verdure fresche e magari un filo d’olio d’oliva extravergine.
3. Con uova e pancetta: un altro modo per gustare la crescia è con un’uovo al tegamino e pancetta croccante, creando un piatto semplice ma ricco di gusto. L’uovo si sposa benissimo con la morbidezza della crescia, mentre la pancetta aggiunge una nota di sapore intenso.
4. Come street food: la crescia è perfetta anche come street food, pronta da mangiare durante una passeggiata o un picnic. Può essere farcita con una varietà di ingredienti, creando delle mini crescioni facili da mangiare, ma senza rinunciare al gusto.
5. Con salse e condimenti: infine, per un piatto più sofisticato, puoi accompagnare la crescia con diverse salse, come una salsa al pomodoro o una crema di tartufo, che ne esaltano il sapore delicato, rendendola perfetta per una cena in compagnia.
Commenti recenti